GayExpo 2015

Un osservatorio sull'Expo 2015 e un luogo di proposte mirate al mondo Lgbtq in occasione dell'Expo.

I costruttori milanesi: "A noi l´Expo".

Written by Redazione on 19:18

Assimpredil scrive al sindaco: gli appalti non vadano solo ai grandi gruppi. La replica da Palazzo Marino: "Trasparenza e partecipazione più ampia possibile". "Le imprese devono essere selezionate, chiediamo che l´indotto resti nel territorio".
(Luca Pagni - La Repubblica, edizione di Milano) Expo, la luna di miele è finita. Archiviati i festeggiamenti per la volata vinta contro i turchi di Smirne che hanno visto assegnare a Milano la manifestazione del 2015, è già tempo di scelte concrete nonché delle prime polemiche. Perché se è vero che mancano ancora sette anni all´evento, sarà nei prossimi mesi che si deciderà chi e come gestirà gli oltre 15 miliardi che saranno necessari per realizzare le opere dell´Expo, grandi infrastrutture comprese.
Non è un caso, allora, che i primi a muovere siano gli imprenditori del settore edile e delle costruzioni. E lo hanno fatto rivolgendosi a chi, nei prossimi giorni, andrà a Roma per chiedere al neopremier Silvio Berlusconi, poteri straordinari. Così, sul tavolo del sindaco Letizia Moratti è arrivata una lettera firmata da Claudio De Albertis, figura di riferimento del settore e presidente di Assimpredil, l´associazione di categoria. Una lettera in cui di fatto i costruttori chiedono una sorta di federalismo degli appalti, in modo che i fondi miliardari siano destinati almeno in parte alle imprese locali. E che non finiscano soltanto per finire nelle casse dei grandi gruppi, sia nazionali che internazionali.
Una lettera cui Moratti non ha ancora risposto. Anche se, indirettamente, una replica è arrivata ieri quando il sindaco, interpellata sulla società in via di definizione che governerà l´Expo, ha commentato: «Se sarà un´agenzia o una società, l´importante è creare un modello che, con procedure che garantiscono la massima trasparenza e la partecipazione più ampia possibile, sia in grado di realizzare tutto in tempi certi».
Una risposta che, di sicuro, non soddisferà i costruttori. Preoccupati, soprattutto, che i lavori non vengano assegnati soltanto in base alle dimensioni delle aziende o al massimo ribasso. De Albertis chiede, infatti, che si tenga conto della struttura delle società del settore: le prime 20 aziende dell´industria delle costruzioni milanesi, con l´esclusione di Impregilo, hanno fatturato mediamente 175 milioni di euro nel 2006.
La loro solidità patrimoniale, però, consente di dare maggiori garanzie sui lavori. Oltre ad assicurare una maggior trasparenza sulla composizione societaria, evitando tra l´altro infiltrazioni della malavita. Ma come prima cosa, De Albertis chiede che una parte dei finanziamenti miliardari serva per il rilancio dell´economia locale: «Come milanese - si legge nella lettera - auspico che l´indotto generato dall´aumento dei redditi e dei consumi sia una ricchezza investita nel territorio. Se saranno poste le condizioni per valorizzare le competenze delle nostre imprese saremo in grado di crescere e di porci come sistema di eccellenza del paese recuperando anche una maggiore capacità di penetrazione competitiva nei mercati internazionali».
Assimpredil si pone anche il problema di come rispettare i tempi dei lavori. Condizione essenziale per non fallire l´appuntamento di fronte al resto del mondo. Da qui la richiesta di porre come obbligo per chi si aggiudicherà le gare per i lavori legati all´Expo di una "adeguata" garanzia finanziaria: «Auspico che i meccanismi di gara stringenti imponendo condizioni di accesso ai bandi che pongano una selezione a monte delle imprese in grado di garantire il risultato. Mi riferisco, ad esempio, all´introduzione di una adeguata fidejussione a garanzia dell´ultimazione dell´opera entro i termini».
Infine, la richiesta forse più delicata, ma considerata essenziale da De Albertis per «conoscere con grande trasparenza la situazione di regolarità delle imprese». Che cosa chiede la lettera di Assimpredil? «È necessario che sia previsto un obbligo per tutte le imprese che lavoreranno nei cantieri dell´Expo di iscrizione fin dal primo giorno» alla Cassa edile della provincia di Milano, dove già sono iscritte oltre 10mila società per 60mila addetti, il cui «sistema informatico permette di conoscere con grande trasparenza la situazione di regolarità di ogni impresa».

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