Expo 2015, a Milano nasce "Beic": La Biblioteca Europea di Informazione e Cultura più grande d'Italia.
Written by Redazione on 16:49(Milano 2.0) L'entusiasmo dell'Expo2015 tira fuori energie impensabili, e speriamo che i segni di questa magia restino anche dopo il grande evento che Milano celebrerà tra qualche anno.
Sfogliando il Corriere della Sera di ieri, domenica 6 aprile, i lettori avranno potuto notare l'intervento sulla futura Beic dell'ex-Ministro del Governo Prodi Antonio Padoa-Schioppa in veste di giurista e docente. Cos'è la Beic? E', anzi sarà, tra quattro anni la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura che verrà costruita nell'area di Porta Vittoria.
Milano e l'Italia, possiamo dirlo, vincono ancora una volta. Tra le iniziative di alto profilo, quella di costruire una biblioteca, "infrastruttura " come la definisce Padoa-Schioppa, aperta al mondo,
Insomma proprio come la sorella più vicina, la Biblioteca Francoise Mittarand di Parigi che raccoglie le opere dei grandi pensatori francesi e non solo, la Beic sarà la più grande struttura bibliotecaria e multimediale concepita in Italia, ispirata alle migliori realizzazioni di questi anni.
Il progetto è corposo, si prevedono mezzo milione di opere ad accesso libero, ordinate per materia. Tutto il materiale verrà catalogato in base a i rami del sapere, ci sarà anche una stretta integrazione con le banche dati nazionali e internazionali, un laboratorio per ragazzi, i reparti con le novità librari e chi più ne ha più ne metta.
C'è da dire che Beic non esce dal cilindro magico dell'Expo2015, è un sogno antico. La Regione ha partecipato all'accordo, il Comune ha fornito alla Fondazione Beic l'area di Porta Vittoria dove sorgerà la struttura e ha bandito il concorso internazionale, vinto dall'architetto Peter Wilson, il Parlamento aveva stanziato già le prime risorse nel 2000.
Parteciperanno alla Beic anche le università milanesi. Il costo si aggira attorno ai 240 milioni di euro per 80 mila metri di suolo, certo enorme se si pensa alle costruzioni realizzate finora, ma in linea con i finanziamenti di strutture analoghe create all'estero. Ma come ci tiene a sottolineare Padoa-Schioppa "anche lo Stato dovrà fare la sua parte per l'investimento iniziale, come è giusto che sia per un progetto internazionale".